Il settore turistico in Italia generava prima del Covid direttamente più del 5% del PIL nazionale (il 13% considerando anche il PIL generato indirettamente) e rappresentava oltre il 6% degli occupati (vedremo nel 2022 se sarà possibile recuperare questi livelli). In ogni caso, però, il potenziale di crescita del nostro paese era ed è ancora enorme, soprattutto se si rivolge all’estero e permette di far conoscere ai potenziali turisti la nostra offerta out-door e le possibilità esperienziali.
Di certo a questo settore corrisponde tutto il mondo legato alla montagna sia invernale che estivo: ci viene però da chiedere a che punto diamo nella promozione.
Ci sono stati in passato ottimi tentativi per agganciare turisti russi ed inglesi ma ci sono mercati ancora tutti da esplorare (come ad esempio quelli legati all’Asia ed evidentemente alla Cina) ma anche da potenziare come gli Stati Uniti, il nord Europa.
Quanto ci apprezzano e quanto ci conoscono? Apprezzano molto, conoscono troppo troppo poco 😭
Sappiamo per esperienza che le nostre montagne sono apprezzate, e come non potrebbero con la bellezza mozzafiato che offrono, le bellissime piste (che sanno offrire a differenza di altri paesi anche passaggi tecnici), la nostra ospitalità e il nostro cibo? Impossibile non innamorarsi delle Dolomiti ma anche del Piemonte e della Val d’Aosta e di alcune piccole perle sugli appennini.
Il punto è che soprattutto i turisti stranieri non conoscono le nostre montagne e su molti fronti facciamo veramente troppo poco per cambiare lo status quo e lasciamo a Francia e Svizzera la possibilità di riempire periodi come gennaio e febbraio per l’inverno o giugno, luglio e settembre che comunque non vengono coperti dai turisti italiani.
Un piccolo esempio: cercate su Google “most famous ski destinations” o “top ski destinations” e scoprirete che nei primi articoli che compaiono l’Italia è pesantemente sottostimata (o addirittura assente!) a favore di Francia, Svizzera, Austria e… USA. E tra il resto è evidente che manca un lavoro efficace in termine di media relations: nei primi sei articoli quando viene citata una destinazione italiana non è mai la stessa…
Non ci credete? Fate voi stesso un check veloce:
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16 Top-Rated Ski Resorts in the World, 2022 – PlanetWare (citata solo Cortina)
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The Top 10 Ski Resorts in the World 2021 – Snow Magazine (citata solo Mandonna di Campiglio)
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These are 21 of the Best Places to Ski in the World – Oyster (citata solo Cortina D’Ampezzo)
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12 Best Ski Vacations – U.S. News Travel (Italia assente!!! 😱)
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The world’s 15 best ski resorts of 2020 – Snow-Online (citata Val Gaderna e Alta Badia)
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12 of the world’s biggest ski areas – CNN (citata solo Sella Ronda )
Non stupisce allora che Forbes nel presentare i migliori resort a bordo pista non ne citi nemmeno uno in Italia, pur intervistando John McMahon, proprietario del sito Five Star Alliance che pure presenta bellissimi resort sulle montagne italiane.
Come promuovere la montagna italiana all’estero
Partita persa? Affatto, ma certo bisogna rimboccarsi le maniche, decidersi a realizzare piani coerenti, trovare i consulenti competenti (e forse dolorosamente rinunciare a quelli consolidati che però non hanno portato risultati o che sono frutto di sorpassate logiche clientelari) e… dedicate budget adeguati (che non significa necessariamente ingenti).
Alcuni suggerimenti per creare una strategia efficace:
- Scegliete un paese straniero (massimo due) su cui volete concentrarvi e lì direzionate i vostri sforzi per almeno 3 anni. L’anno prossimo, se volete, potrete aggiungerne un altro (su cui lavorare sempre per almeno 3 anni), poi un altro e un altro ancora….
- Condividete le vostre scelte con gli stakeholder che saranno partner insostituibili: hotel, servizi di trasporto, negozi di noleggio attrezzature, istruttori e guide, ristoranti, gestori di attività alternative allo sci da discesa (attività per bambini, trekking, sleddog, equitazione, experience ecc.), realtà che organizzano eventi (soprattutto per l’estate)
- Costruite pacchetti che rispondano alle esigenze del vostro target: immaginate la vacanza di un americano o di un cinese, che cosa potete fare per agevolare il suo viaggio (transfer, pick-up, ecc), le sue necessità (noleggio attrezzatura, lezioni di sci o guide per il trekking), i diversi desideri di persone di età diversa (dai neonati alle coppie silver, dai single alle famiglie) e preparate pacchetti ad hoc
- Puntate sulla reputazione con attività di media relations, press tour, un gruppo di selezionati influencer (scelti con cognizione di causa e non solo in base al numero di follower che possono anche essere comprati)
- Comunicate, comunicate, comunicate: descrivete i servizi che avete individuato e annunciate con molto anticipo gli eventi sui vostri siti, i vostri canali social, nelle campagne ADV che avete deciso di fare (Google, Facebook, Instagram ma anche WeChat per i cinesi e Telegram per i Russi, oltre alle testate online di travel, lifestyle e sci/montagna) e rendete per tempo disponibile una guida per gli operatori professionali