I viaggi d’affari sono stati una parte estremamente importante nel mercato del turismo, poiché anche se riguardano solo una piccola percentuale dei viaggi totali rispetto al settore leisure, i business traveller hanno una maggiore capacità di spesa e viaggiano più spesso, ed in genere quindi generano un giro d’affari molto alto.

 

Dopo un periodo di crescita dei viaggi d’affari, la pandemia COVID-19 ha causato, e potenzialmente continuerà a causare, un forte rallentamento nel settore: tutti ci siamo abituati a fare le riunioni con le video call ed è altamente probabile che difficilmente i manager si sposteranno da una nazione all’altra o da una città all’altra per fare un’ora di riunione… ma forse ci sono altri aspetti che potranno generare la voglia e la necessità di spostarsi.

 

Dobbiamo aspettarci nuove tipologie di viaggiatori?
Secondo un report realizzato da Research and Markets possiamo aspettarci di vedere nascere nuove tipologie di viaggiatori d’affari.

 

Poiché molti dipendenti sono diventati “smart worker” a causa della pandemia e hanno assimilato un modo di lavorare diverso, è possibile che un numero crescente di loro decida o abbia già deciso di avere una residenza significativamente distante dall’azienda in cui lavora e che quindi si troverà nella condizione di dover viaggiare in modo regolare per incontrare i propri colleghi di lavoro quando le restrizioni finiranno completamente.

 

Nuovi servizi per i viaggiatori d’affari
E’ possibile che questi nuovi business traveller siano alla fine un numero più elevato dei precedenti e abbiano necessità più ampie e diverse dalla precedenti: nel caso in cui decidano di optare per una presenza in azienda di soli due giorni alla settimana (magari consecutivi per ridurre il tempo dei viaggi) probabilmente non avranno una residenza propria e si baseranno su molti servizi della destinazione: hotel, ristorazione, trasporti di prossimità (car sharing, bike sharing, monopattini) servizi business sui treni, ecc.

 

Non bisogna inoltre dimenticare il fatto che le campagne vaccinali stanno guadagnando terreno in tutto il mondo, stanno offrendo a molti l’opportunità di viaggiare.  Ad esempio, gli Stati Uniti, dove il 20% dei viaggi nazionali nel 2019 e nel 2020 è stato per motivi di lavoro, stanno procedendo bene con il loro programma di vaccinazione e anche in Europa si presuppone che in autunno la situazione potrebbe essere positiva.

 

Ecco perchè è fondamentale che i diversi attori che sono coinvolti nel settore, dalla compagnie aeree agli hotel, dalle destinazioni ai tour operator e alle agenzie di viaggio, siano già in questa fase molto attivi nell’attrarre vecchi e nuovi protagonisti dei viaggi d’affari, creando servizi adeguati ma soprattutto aumentando una comunicazione targettizzata.