Lettore modello di una traduzione e la teoria dei giochi
Nelle operazioni che un agenzia traduzioni deve compiere per portare al termine nei migliore dei modi il proprio lavoro ha rilievo il target di riferimento del testo: individuare il lettore modello di una traduzione in base ad una serie di quesiti che devono trovare risposta ancor prima di stilare il testo scritto.
Generalmente queste domande sono le classiche domande in pieno stile sondaggistico che aiutano a delinerare in modo più chiaro stato sociale, fascia d’età, livello culturale e soprattutto abitudini linguistiche del modello in questione.
Per individuare il lettore modello, occorre porsi innanzitutto le giuste domande: avanzare ipotesi, chiedersi a quale fascia di età e a quale strato sociale possa appartenere, qual è il suo livello di cultura, quali sono le sue abitudini linguistiche.
Scherzando, con un parallelismo che poco sembra adagiarsi alla situazione sopra descritta ma che in realtà risulta essere molto calzante, potremmo insinuare come la ricerca del lettore modello di una traduzione segua parallelamente il processo alla base di quella che viene generalmente definita la “teoria dei giochi”. Riportata all’indice del linguaggio comune grazie all’economista e ex ministro greco Gianis Varoufakis nel corso del suo breve mandato per tentare di risollevare le sorti del suo paese, la teoria dei giochi (la cui paternità dell’applicazione alla traduzione appartiene però al ceco Levy) si basa sul fatto che ogni mossa successiva è influenzata da dalla conoscenza delle decisioni precedenti e la situazione che ne è derivata. Cosa non del tutto distante dal processo mentale messo in atto dal traduttore nel passaggio da paratesto a metatesto, e e sue ripercussioni sulle scelte successive.
Ovviamente, questa ricerca è finalizzata, e quindi indirettamente condizionata, dal tipo di testo: in una sit-com, per esempio, si tenderà a riprodurre le battute umoristiche e i giochi di parole, mentre in un testo giuridico sarà importante per un’agenzia traduzioni settore legale la minor libertà interpretativa possibile. Ancora, un libro per bambini richiederà la presenza di parole semplici, mentre un testo tecnico/industriale o di marketing prevederà l’uso di tecnicismi e linguaggio burocratico.