La digitalizzazione, il covid, la crisi economica ed energetica, i cambiamenti climatici e la ricomparsa in Europa della guerra ha fatto emergere un nuovo tipo di consumatore. Il consumatore “Zero”. È quanto afferma McKinsey in un nuovo interessante articolo dedicato all’evoluzione del mondo della distribuzione.

 

  • Zero confini. Fare shopping fino a poco tempo fa significava passeggiare tra un negozio e un altro, guardare le vetrine, entrare in quelle più interessanti, provare un capo o investigare sull’offerta presente all’interno. In generale un’esperienza dai più considerata molto piacevole e forse una delle cose di cui abbiamo immediatamente sentito la mancanza durante il Covid. Era in generale anche il modo più comune di scoprire nuovi prodotti. Il percorso di acquisto è invece oggi molto più frammentato: McKinsey fa notare come oggi quasi la metà dei consumatori, e circa il 70% dei Millennial e della Generazione Z, afferma di affidarsi a social media, celebrità e articoli o blog per trovare l’ispirazione per gli acquisti. E questi consumatori fanno acquisti utilizzando tutti i canali, fisici e digitali, in modo fluido. Anche i generi alimentari, una volta categoria ostinatamente basata sui negozi, stanno diventando solidamente omnicanale, con quasi il 40% dei consumatori statunitensi che afferma di fare almeno una parte dei loro acquisti di generi alimentari online.
  • Zero nel mezzo. I consumatori si stanno allontanando dal centro del mercato: o risparmiano o fanno pazzie. La quota totale dei consumatori che acquistano beni e servizi di prezzo medio è diminuita di quasi il 10% negli ultimi cinque anni. Ad aprile 2023, circa l’80% dei consumatori statunitensi ha dichiarato di passare a opzioni a basso prezzo. Allo stesso tempo, in recenti sondaggi sui consumatori europei e statunitensi, circa il 40% di entrambe le popolazioni ha affermato di voler spendere, soprattutto in ristoranti, viaggi e abbigliamento.
  • Zero lealtà. Nel 2022, circa la metà dei consumatori ha riferito di aver cambiato marchio dei prodotti che acquista abitualmente, rispetto a solo un terzo nel 2020. Inoltre, circa il 90% ha affermato che continuerà a cambiare. In assenza di offerte veramente differenziate ed esclusive, il rivenditore diventerà presto un’utilità, solo un mezzo di distribuzione.
  • Zero pazienza. I consumatori sono molto meno disposti ad aspettare. La spedizione standard gratuita, una volta offerta solo da pochi rivenditori, sta rapidamente diventando un asset importante e un driver di vendita. La velocità di consegna di Amazon e l’aumento di “acquista online, ritira in negozio” ha aumentato le aspettative dei consumatori: una pluralità di clienti oggi riferisce che la spedizione di tre giorni è la più lenta che tollereranno prima di rivolgersi ad altri rivenditori.
  • Zero Net. I consumatori non si limitano più a dire di avere a cuore la sostenibilità e la responsabilità sociale; ora stanno votando con i loro portafogli. Una recente analisi di McKinsey e NielsenIQ ha rivelato che i prodotti che riportano affermazioni relative alla sostenibilità sulla confezione hanno registrato una crescita cumulativa media del 28% negli ultimi cinque anni, contro il 20% per i prodotti che non riportavano tali affermazioni.