Google+ viene ricordato come il tentativo (fallito) del colosso Google di entrare nel mondo dei social media.
Con una nascita tardiva (nel 2011, quando Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest erano già affermati) e la mancanza di innovazione all’interno del panorama digitale, questa piattaforma ha avuto vita breve, dichiarando, dopo solo sette anni di attività, fallimento nello scorso ottobre.
Oggi Google sta riprovando ad arrivare laddove non è riuscita a suo tempo. Infatti è in corso di sviluppo un nuovo social media, Shoelace (letteralmente “laccio di un scarpa”) il cui obiettivo è connettere le persone geograficamente vicine con interessi comuni.
Realizzato da Area 120, il team di Mountain View che lavora su progetti e prodotti durante la loro fase embrionale, Shoelace può essere definito un social “offline”.
«La premessa per Shoelace è di allacciare tra loro le persone sulla base dei loro interessi. Lo facciamo attraverso attività che opportunamente chiamiamo Loop», scrive la stessa Google.
L’interfaccia del social è caratterizzata ampiamente dalle emoji ed è organizzata in modo da poter selezionare i propri interessi e scoprire così chi, nelle proprie vicinanze, li condivide.
L’app permette anche di organizzare i propri eventi e di partecipare agli eventi organizzati da altri.
Stai cercando una persona che venga con te a un concerto? Vuoi partecipare a una lezione di yoga ma ti imbarazza l’idea di andare senza accompagnatore? Non sai cosa fare in un noioso sabato pomeriggio? Shoelace diventerebbe la soluzione a queste domande.
Attualmente il social è disponibile come versione test a New York e ci si può accedere solo tramite invito o compilando un form apposito. Non è chiaro se e quando verrà lanciato, come test o come vera e propria piattaforma, negli altri paesi.
Con il rallentamento di crescita di Facebook (In Europa, Stati Uniti e Canada – che insieme generano circa tre quarti dei ricavi trimestrali di Facebook – il numero di utenti non si è sviluppato per quasi due anni), lo sviluppo di questo nuovo social media potrebbe diventare realtà.