Creare una fragranza ad hoc per il proprio ambiente di lavoro aiuta a comunicare ai clienti e fidelizzarli

I profumi possono rappresentare un potente mezzo di marketing: grazie alla diffusione di particolari fragranze create ad hoc, infatti, si riesce a comunicare direttamente con le emozioni delle persone, influenzando comportamenti d’acquisto e stati d’animo, facendo riemergere ricordi e agendo positivamente sul morale di clienti e collaboratori. In questo contesto, il Marketing Olfattivo (o “scent marketing”) si può considerare come una nuova branca che ha molteplici effetti positivi e che può essere applicata ad ogni attività.

La diffusione olfattiva negli ambienti è quel piacere che non ti aspetteresti, quella sensazione che trasmette messaggi positivi”, spiega Veronica Serafin, Olfactory Marketing and Business Developer di Emozioni Olfattive, società veneta leader nei profumi d’ambiente. “La concentrazione di oli essenziali pregiati nei nostri profumi Made in Italy è molto alta, pari al 20%. La loro “comunicazione” è inconscia: trattandosi di fragranze naturali, l’olfatto si abitua velocemente.”

Quando usare il marketing olfattivo

L’utilizzo di profumi nel marketing olfattivo può essere applicato in tutti i settori. L’obiettivo comune è creare una comunicazione “empatica” ed efficace tra l’azienda e il cliente, che permetta al brand di rimanere impresso per sempre nella mente del consumatore ed essere riconosciuto con molta più facilità. In altre parole, questo ramo del marketing fortifica l’immagine, il logo, il marchio e la filosofia aziendale.

La scelta di una fragranza per un’azienda è determinata da molti fattori: in primis, i valori che l’azienda vuole trasmettere attraverso il profumo, il target, l’arredamento, la location, e così via. In particolare, la fragranza scelta può essere diffusa tramite spray in ambienti piccoli e riservati, o grazie a diffusori professionali e lampade logabili in ambienti più ampli.

Strumenti di marketing ed errori

Il marketing olfattivo non è sistematico, per questo è fondamentale fornire ad ogni cliente una consulenza specifica: l’obiettivo è capire cosa vuole comunicare con il profumo e quale è il suo scopo”, aggiunge Serafin. “La fragranza diffusa deve essere la cornice di quello che fai, l’accessorio che evidenzia il tuo prodotto. Non deve essere il profumo in primo piano. Questa è la mia filosofia per una buona strategia di marketing olfattivo.”

Un’attività specifica in questo campo è legata alla comunicazione cartacea, che può essere profumata con la stessa fragranza diffusa nel negozio, in modo che i clienti siano accompagnati fino a casa dal profumo e che la comunicazione sia così più efficace ed emozionale.

Un esempio di marketing olfattivo “fatto male” – secondo Serafin – è quando viene diffuso un profumo forte; difatti la maggior parte delle volte si tratta di una fragranza che nella propria formulazione ha molte più componenti chimiche che naturali. Questi profumi inducono a molti una sensazione di fastidio come mal di testa, di conseguenza le persone rimangono per poco tempo dentro un negozio e non comprano alcun prodotto. Una fragranza studiata ad hoc, al contrario, può aumentare il tempo di permanenza e di conseguenza gli acquisti, oltre che imprimere il ricordo di un’esperienza piacevole nel vostro negozio.