È innegabile: l’influencer marketing è sempre più in crescita. Pubblicizzare prodotti o servizi sui social sta diventando sempre più redditizio e le aziende stanno scoprendo quanta visibilità si riesca ottenere attraverso questi nuovi canali e come si possa sviluppare una comunicazione più targettizzata e puntuale.

Solo tra il 2016 e il 2017 è stata registrata una crescita di questo settore del 198%, e si prevede che nel 2019 si arriverà a spendere annualmente 2 miliardi di dollari per gli influencer solo su Instagram.

Screemshot del profilo Instagram di influencer Chaira Ferragni

Il social media dove è maggiore la presenza degli influencer è, come noto, Instagram. Secondo le statistiche del 2016, Instagram aveva 9700 post influenti sponsorizzati, e si prevede diventeranno 30.000 nel 2019. Seguono i blog, YouTube (i cosiddetti Youtubers), Facebook e Pinterest.

Per molte aziende non è ancora così facile individuare il miglior influencer da ingaggiare per pubblicizzare i propri prodotti o servizi: meglio un influencer generalista o uno settoriale? Uno con tanti follower o uno più targettizato ed emergente?

Gli influencer possono essere divisi in diverse categorie: i mega, i macro, i micro e i nano influencer.

piramide influencer Instagram

Chi sono i mega influencer?

Celebrità attive sui social raggiungono con facilità un alto numero di follower. Anche chi da Influencer è di grande successo, riesce a superare il traguardo del primo milione. Ed ecco che si entra nell’area dei mega influencer che raggiungono un vasto gruppo di user.

Chi sono i macro influencer?

Chi utilizza i social e ha un alto numero di follower (superiore ai 100.000) viene definito macro influencer. Non basta però l’alto numero di seguaci per guadagnarsi questo titolo: il macro influencer è colui che è in grado di “influenzare” il proprio pubblico, grazie alla solidità costruita nel tempo del proprio “brand”. Un macro influencer ha coltivato il proprio canale social con costanza, instaurando un rapporto di fiducia con il proprio pubblico che dura nel corso degli anni.

Anche se lavorare con un macro influencer implica necessariamente un grande investimento economico, vi sono sicuramente diversi vantaggi nell’ingaggiare una figura di questo tipo. Tra questi, la possibilità di raggiungere un pubblico davvero vasto, il minor rischio di incorrere in follower “fasulli” (o meglio detti bot, profili falsi generatori di like e commenti in maniera casuale) e un più alto livello di professionalità.

screenshot di Instagram di un influencer di moda

Micro influencer di moda Lizzy interagisce con i suoi 117 mila follower che commentano i suoi post su Instagram.

Chi sono i micro influencer?

Al contrario, chi utilizza i social e ha un discreto pubblico in nicchie specifiche viene definito “micro” influencer. Spesso e volentieri i micro influencer non sanno di essere tali: sono persone comuni che utilizzano questi canali di comunicazione per condividere le proprie passioni.

Seguendo la definizione data da Forbes, il numero di follower varia dai 10.000 ai 50.000. Queste cifre non significano necessariamente una minor efficacia: questo tipo di influencer infatti ha ancora un rapporto molto diretto con i suoi seguaci e riesce in genere a sviluppare un tasso di coinvolgimento maggiore.

Chi sono i nano influencer?

Chi ha dai 1.000 ai 10.000 follower potrebbe già essere considerato un nano influencer. Anche se il numero di user raggiunti è molto più basso, il rapporto tra influencer e follower è quasi intimo e di fiducia.

Per un’azienda, i maggiori vantaggi nell’ingaggiare un micro o nano influencer sono:

  • Un minore investimento, che rende questa forma di innovazione accessibile a un maggior numero di aziende
  • La possibilità, dato il minor costo, di poter ingaggiare più di un influencer
  • Il raggiungimento di un nuovo pubblico di nicchia
  • Un engagement superiore.